giovedì 29 settembre 2011

Cozze...diciamo al verde...

Salve lettori, tempo fa in un mio precedente post, "La laguna in tavola", dove vi parlavo di un ittiturismo molto caratteristico, vi avevo accennato un piatto pasta al sugo di crostacei, dove incredibilmente oltre ai crostacei nel sugo vi erano anche mitili e questi mitili erano appunto le mitiche cozze...quest'oggi quindi vorrei un attimo parlare di questo splendido frutto di mare, un frutto che per alcuni può essere considerato disgustoso vista la sua natura e il suo aspetto a guscio aperto. La Cozza è fondamentalmente un grande mollusco bivalve, chiuse queste da una "cerniera dentellata" dove all'interno troviamo gli organi che filtrano l'acqua di mare da cui recuperano l'ossigeno e il nutrimento, una sorta di filtro naturale insomma, racchiuso il tutto da due gusci esternamente neri e internamente madreperlati dalla forma ovoidale con una estremità appuntita. Aperto questo mollusco si presenta viscido e molliccio e se in piena maturazione può variare il suo colore se maschio o femmina, color crema nel primo caso e arancione scuro nel secondo.
In molte zone d'Italia la cozza è molto apprezzata anche cruda con semplicemente una spruzzatina di limone sopra, a proposito la diceria che il limone uccide tutti gli eventuali germi all'interno è solo una credenza popolare del tutto errata, quindi fate sempre attenzione che il mitilo sia sempre freschissimo se avete intenzione di degustarlo in questo modo. La maniera più corretta, permettetemelo, sarebbe quella di mangiarla cotta e ben spurgata. Evito di soffermarmi sull'utilizzo della parola Cozza, che in vari dialetti e modi di dire spesso è presente... 
Potrei farvi un elenco lunghissimo di ricette con le quali preparare le cozze, o comunque in cui esse siano presenti, ma quest'oggi in particolare voglio farvi conoscere, o meglio rendervi partecipi del modo di preparare le cozze che conosco io in base alle conoscenze e gli insegnamenti materni, GRAZIE MAMMA!
Gli ingredienti, tenendo sempre presente il mio dosaggio formato famiglia, di quelle che possono essere definite Cozze al Verde sono:

- 4 Kg di Cozze;
- 1 cipolla abbastanza grande, in alternativa due piccole;
- 3 spicchi di aglio;
- prezzemolo tritato q.b. (io ho utilizzato prezzemolo gia tritato);
- olio di oliva (in quantità abbondante);
- vino bianco (un bicchiere);

Preparazione:
Cominciamo con la parte più "noiosa", se vogliamo, della preparazione. Versate le cozze ancora chiuse all'interno del lavandino della cucina per poter effettuare la pulizia delle stesse, in modo tale da poter cambiare l'acqua più facilmente ad ogni lavaggio, avendo cura di spostarle da una vasca all'altra in modo che i residui del precedente lavaggio non si ripresentino, effettuare questa operazione almeno due tre volte, fatelo in base allo stato di acquisto delle cozze, in pratica la pulizia da effettuare consiste nello sflare il filamento che fuoriesce tra le valve della cozza, e lo sfregamento delle stesse all'interno della vasca (per quest'ultima operazione basta rigirare le cozze con le mani all'interno dell'acqua, si levigheranno l'una con l'altra).

A questo punto, una volta pulite a dovere, avrete bisogno di un bel pentolone capiente dove riporre tutte le cozze, fatto questo  mettete su fuoco medio il tegame e tappatelo se possibile, il calore consentirà l'apertura e la precottura delle cozze le quali contemporaneamente all'apertura espelleranno tutti i liquidi al loro interno, abbiate cura di rigirarle di tanto in tanto in modo da consentire una apertura omogenea di tutti i mitili, lasciate sul fuoco per qualche minuto finchè ad occhio le cozze non vi sembreranno tutte aperte a dovere, fate attenzione però a non lasciarle troppo altrimenti avrete il risultato di seccare il mollusco compromettento così la consistenza e il sapore dello stesso. Una volta aperte scolate via l'acqua espulsa dalle cozze e conservate le stesse all'interno di un contenitore abbastanza capiente.
Ora iniziamo a preparare quello che sarà poi il condimento vero e proprio di questo piatto.
Prendete il cipollone, pulitelo se non lo avete ancora fatto, e l'aglio, idem come per la cipolla, iniziate a tritarli anche insieme è indifferente, meglio se utilizzate un frullatore, farete prima e otterrete un risultato ottimale, piccolo consiglio se utilizzate il frullatore aggiungete un goccio di olio nella vaschetta delle lame, aiuterà a tritare in modo più uniforme.
Siamo già ad un buon punto della preparazione, la parte più faticosa possiamo dire che è già conclusa, ora si fà tutto molto più semplice e veloce, una volta tritato l'aglio e la cipolla riprendete il pentolone che avete utilizzato in precedenza per aprire le cozze, versate all'interno del tegame abbondante olio fatelo scaldare a fuoco vivo e iniziate a soffriggere il preparato di cipolla e aglio con l'aggiunta del prezzemolo, lasciate imbiondire un po il composto, fatto questo aggiungete un bel bicchierozzo o poco più di vino bianco e lasciate evaporare un pochino.
Quando tutto il soffritto avrà preso colore, recuperate le cozze aperte e rimettetele all'interno del tegame, facendo attenzione primo, a tenere la fiamma del fuoco sempre accesa durante questa operazione, e secondo stando attenti a versarle tutte all'interno! Ora abbassate un pochino la fiamma, non troppo, diciamo a fuoco medio, e con una schiumarola iniziate a girare e rigirare le cozze nella pentola in modo tale che tutto il sughetto venga in contatto con tutti i mitili, fatelo per qualche minuto senza mai fermarvi. Una volta che tutte cozze saranno ben insaporite dal soffritto potete spegnere i fuochi e lasciar riposare qualche istante, il mio consiglio è di non servirle troppo calde, perchè a parer mio riposando prendono più sapore.
Immancabile accompagamento di questo piatto è il pane quello con tanta mollica, perchè? Semplicissimo, per due motivi, primo puoi farti un paninetto con le cozze accompagnato dal sughetto di condimento, provatelo non ve ne pentrete, secondo perchè potete farvi semplicemente la scarpetta con il sughetto....provare per credere!
A voi i giudizi io persnalmente adoro le cozze così...

BUON APPETITO






    

lunedì 19 settembre 2011

Pollo alla Birra...Prosit!

Quest'oggi vorrei descrive e farvi conoscere una ricetta sfiziosa semplice e tanto gustosa, la preparazione di questo piatto è nata quasi per caso quando non sapendo che fare, e avendo a disposizione un nobile volatile non volante, il pollo, abbiamo deciso di provare qualcosa di diverso dal solito. Dopo varie ricerche ci siamo imbattuti in questa ricetta che ci ha colpito particolarmente, primo  perchè si tratta di pollo, animale che io adoro fatto in tutte le maniere, e secondo perchè c'è la birra, una bevanda che fa parte della mia famiglia da tanto tanto tempo...nel senso che spesso è presente nei nostri pasti che avete capito!!
Ma torniamo a noi, dicevo in precedenza che questo piatto ci, e mi aveva particolarmente colpito per il fatto che nella sua semplicità dava l'idea di essere molto saporito quanto facile da preparare, bene o male una ricetta con ingredienti per lo più già presenti nella cucina di una famiglia media, senza dover necessariamente effettuare una spesa specifica, ingredienti che ora sto qui ad elencarvi per la gioia di tutti tenendo presente che io baso le dosi sul formato "famiglia".

Ingredienti:
-1 pollo tagliato a pezzi, in alternativa 6 o 7 cosce di pollo con sovracosce;
-1 birra da 0,50 cl  (una pilsener anche non di marca va benissimo);
-Olio di oliva;
-Farina;
-1 spicchio di Aglio;
-1 o 2 foglie di alloro;
-Rosmarino (preferibilmente fresco e non essiccato);
-Sale;
Fondamentali, in una cucina che si rispetti, sono i coltelli...almeno questo è quello che penso io, e vi spiego subito il perchè, preparando questo piatto mi sono trovato a dover tagliare e dividere le cosce dalle sovracosce, ovvio mi direte voi, ma quello che non avevo previsto erano i coltelli sfortunatamente ed ingenuamente non affilati bene di recente, quindi vi lascio solo immaginare la leggera difficoltà nel tagliare a dovere la carne. Chiusa questa piccola parentesi, come avrete già capito il primo passo da fare per la preparazione del "pollo alla birra" è tagliare a pezzi il pollo, o le cosce in questo caso specifico.
Dopo aver sezionato il pollo, infarinare con cura tutti i pezzi in modo che la farina crei un velo omogeneo su tutte le parti tagliate, fatto questo riponete da parte la carne e preparate una padella, preferibilmente Wok, con olio di oliva, il dosaggio può variare a seconda della quantità della carne, nel mio caso ho riempito il fondo del tegame, a questo punto una volta scaldato l'olio iniziate a gettare la carne nell'olio caldo...
Lasciate rosolare a fuoco vivo per diversi minuti avendo cura di rigirare periodicamente tutti i pezzi in modo da dare una cottura uniforme e dorata a tutti i pezzi nella pentola.
Dopo una cottura di circa 15-20 minuti, controllate che il pollo abbia preso un colorito dorato, meglio ancora se in alcuni punti infarinati si è creata quella sottile crosticina marroncina deliziosa, se la carne ha già le caratteristiche che vi dicevo poco fa, potete iniziare a buttarci dentro l'aglio tagliato a pezzettini le foglie di alloro e una manciata di rosmarino, purtroppo io avevo solo quello essiccato se avete quello fresco usate  assolutamente quello in quanto ha un gusto e un aroma più intenso e il piatto ne gioverà.
A questo punto dopo aver rigirato nuovamente tutti i pezzi pollo coprite il tegame con un tappo, e lasciate cuocere ancora qualche minuto, questa volta a fuoco medio basso, nel frattempo recuperate la birra se non lo avete gia fatto, o l'abbiate gia bevuta, scoperchiate il tegame e versate tutta la birra all'interno facendo attenzione che la stessa basti per coprire completamente tutti i pezzi di pollo, che anche se non affogano va bene lo stesso, è importante però che la birra lo copra almeno quasi completamente, abbassate la fiamma e tappate nuovamente la pentola.
Di tanto in tanto è bene girare il pollo in modo che sia la birra sia la cottura vengano distribuiti in modo uniforme su tutti i pezzi...
Lasciate cuocere a fuoco medio quasi basso per almeno una buona mezz'ora e anche più,  o più in generale finchè la birra non si consuma quasi completamente fino a creare un sughetto appetitoso, a questo punto potete spegnere i fuochi, lasciar riposare qualche istante ed impiattare i pezzi ancora caldi, perchè no serviti con un bel bicchierone di birra ghiacciato e gustoso, l'apostrofo rosa sulle parole ti mangio.
Credetemi i profumi che si sprigionano durante la preparazione di questo piatto sono  un qualcosa di straordinario, il rosmarino l'alloro e l'aglio i naturali deodoranti della cucina, una tripletta sempre vincente, prendetemi per fanatico ma io adoro questo piatto, spero di aver solletticato ancora una volta il vostro appetito e la vostra curiosità provatelo e fatemi sapere cosa ne pensate.

BUON APPETITO

venerdì 16 settembre 2011

Carbonara? Quasi...

Rieccoci qui, e chiedo scusa se non mi son fatto vivo prima, cercherò di farmi perdonare in qualche modo.
In questi giorni ho avuto modo di pensare a molte cose su cosa fare qui, quali ricette avrei potuto realizzare e farvi conoscere, o rivisitare, e tra i miei vari pensieri una sera come tante mi sono ritrovato a dover decidere cosa fare per cena. Avevo voglia di qualcosa di sfizioso un po ciccioso, di quelle cose che forse la sera è meglio evitare ma non puoi fare a meno, pensa e ripensa apro il frigo per cercare la giusta ispirazione...guardo a destra e vedo uova, guardo a sinistra e vedo pancetta, et voilà! ecco cosa fare per cena..Carbonara, ma leggerente rivisitata...si perché la vera Carbonara avrebbe questi ingredienti, guanciale affumicato, tanto tanto ma tanto pepe e uova, c'è chi dice solo il rosso e chi dice intere, dipende tutto dai gusti.
La mia versione si differisce un pochino dall'originale ora capirete perché.

Tempo di preparazione: 20 minuti circa
Ingredienti per 500gr di pasta:
6 uova
150/200 gr di pancetta affumicata
Pepe Nero macinato
Parmigiano Grattugiato
2 confezioni di panna da cucina da 200ml
Come vi dicevo questa versione di Carbonara si differenzia dalla ricetta classica, questa è una versione che mio padre ha insegnato alla nostra famiglia, molti potrebbero storcere il naso, ma alcuni di questi ingredienti sono fatti apposta per addolcire l'intenso sapore del pepe nero che per alcuni potrebbe essere davvero "pesante".
Ma cominciamo con la preparazione, prendete un piccolo tegame fatelo scaldare con fiamma viva, una volta a temperatura iniziate a cuocere la pancetta avendo cura di rigirarla di tanto in tanto;
Mentre la pancetta cuoce nel pentolino, recuperate una piccola ciotolina e le 6 uova, aprite le uova e ponete all'interno della ciotola solo il rosso dell'uovo (il tuorlo) e con una forchetta o una frusta sbattetele, fatto questo aggiungete il pepe in gran quantità e rimescolate ancora, nel mentre continuate a girare la pancetta, una volta che la stessa avrà preso colore e profumato l'aria con il suo spettacolare profumo, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare;
A questo punto riprendiamo la ciotola con il rosso d'uovo e il pepe, apriamo le due confezioni di panna da cucina e versiamole nella stessa ciotola, facendo attenzione a mescolare tutto con cura, vedrete che la panna si colorerà grazie ai tuorli sbattuti e all'abbondante pepe, fatto questo prendete un po di parmigiano e versatelo nella ciotola, la quantità sarete voi a stabilirla io personalmente non ne metto tantissimo altrimenti diventa troppo grumoso;
Ora passiamo alle fasi finali della preparazione, assuefatti ormai dall'ottimo profumo della pancetta cotta e con la tentazione irresistibile di assaggiare qualche pezzetto, prediamo il tegame e versiamo la pancetta con tutto il sughetto all'interno della ciotola con il composto di panna uovo pepe e parmigiano, e mescolare attentamente il tutto fino a quando tutti gli ingredienti non diventeranno un unico elemento, è bene stare attenti che la pancetta si sia raffreddata a dovere in quanto l'uovo potrebbe cuocere in anticipo all'interno della ciotola compromettendo così la densità del composto, fatto questo il mio consiglio è di coprire la ciotolina con un panno e metterla da parte nell'attesa che l'acqua per la pasta bolla, questo piccolo accorgimento permetterà agli ingredienti di enfatizzare ancora di più tutti i sapori.
Scolata la pasta, io consiglio i fusilli in quanto trattengono meglio il sughetto, e rimessa nella pentola di cottura versate il composto all'interno del tegame, riaccendete la fiamma e mescolate energicamente la pasta e il composto affinchè quest'ultimo venga distribuito uniformemente in tutta la pasta, fatela saltare per qualche istante il tanto da far addensare tutto il composto, spegnete tutto e servite ancora calda....che profumo...
Sicuramente questo non è un piatto leggerissimo da mangiare la sera, ma quando si ha fame e voglia di qualcosa di soddisfacente per gli occhi e lo stomaco, credetemi non ha nessuna importanza. Consiglio di gustare questo piatto con un buon vino rosso di gradazione non eccessiva, un rosato o un novello possono andare bene. Spero che questa mia versione, non del tutto mia, sia di vostro gradimento, fatemi sapere ogni consiglio è bene accetto,  poi si sa de gustibus non disputandum est.

BUON APPETITO   

sabato 3 settembre 2011

Voglia di pizza?!

Salve signori, che ne dite di una pizza? 
Stupendo impasto di acqua farina lievito e sale. Dai gusti e i condimenti  più noti quali: Magherita, tonno e cipolla, salame, salsiccia e funghi, marinara, capricciosa, 4 stagioni, parigina, diavola, wurstel e patatine, ai frutti di mare, al prosciutto cotto o crudo, vegetarina, 4 formaggi e chi più ne ha più ne metta. Forse uno dei pasti più completi che esista con mille e anche più varianti, praticamente puoi metterci sopra tutto quello che vuoi purchè sia commestibile!!
Un piatto geniale nella sua semplicità! Forse il piatto italiano più inflazionato del mondo, da molti imitato ma da pochi ben realizzato.
Verrebbe spontaneo pensare che i migliori al mondo nel fare la pizza siano solo i napoletani, in quanto Napoli, o meglio la Campania, a quanto dicono, sia il luogo natio di questo pasto, ma mi rincresce dirlo, e forse mi renderò antipatco ai molti, non sono solo loro i più bravi, e non è nemmeno certo che la pizza sia nata li nel campano, per mia personale esperienza ho potuto constatare che gli egiziani danno davvero del filo da torcere ai nostri mastri pizzaioli italiani, epserienza provata per assurdo a Milano da un pizzaoiolo egziano!
Personalmente ho 3 gusti preferiti di pizza, o almeno era così fino a poco tempo fa, i gusti che solitamente scelgo sono, frutti di mare, tonno e cipolla e una che il mio omonimo pizzaiolo Mario prepara, salame pomodorini e grana, ho detto che è stato così fino a poco tempo fa perchè di recente, sempre con la mia immancabile dolce compagna, siamo stati in un risto-pizzeria, di cui ho anche piacere di citare il nome "Hostaria Caligola",  nel quale ho avuto modo di provare varianti di pizze mai provate prima...
In una delle solite serate in giro a passeggiare mano nell mano, intenti ad attraversare un incorcio un ragazzo, ma diciamo anche un uomo visto il maturo aspetto, improvvisamente con l'intraprendenza di chi cerca di convencerti che l'asino vola, si accosta a noi e con uno spiccato accento nordico esclama "Ragazzi posso suggerirvi una cena particolare?" noi per un momento spiazzati ci fermiamo a sentire cosa quell'uomo avesse da suggerirci, "Ragazzi nel nostro ristorante abbiamo menù tradizionali a base di pesce e di carne a offerte incredibili, o se volete abbiamo anche le nostre pizze un po particolari.." neanche il tempo di finire la frase che chiediamo lumi su queste "pizze particolari",  l'uomo visto il nostro interessa gioca un po sul mistero e sulla curiosità rispondendo con un vago ma d'effetto, "Beh diciamo che sono pizze un po diverse dal normale..." detta questa frase ci lascia il solito volantino con le varie foto di piatti appetitosi e invitanti  e l'indirizzo del locale, scoprendo poi che il locale in questione era proprio li all'incrocio dove il tizio ci aveva fermato...
Messo da parte il volantino, continuiamo imperterriti la nostra passeggiata, ma la proposta di quelle pizze particolari era rimasta impressa nella nostra mente come un ricordo d'infanzia. Assaliti dalla fame che piano piano si faceva sentire subdola e implacabile decdiamo di fermarci da qualche parte per mangiucchiare qualcosa, indecisi su dove andare e cosa fare, il pensiero della "pizza particolare" si faceva sempre più insistente, portandoci alla fine ad aver voglia proprio di pizza, ora subito immediatamenteee!!!
Attanagliati sempe più dalla voglia di pizza ci avviciniamo all'Hostaria Caligola,  e come la prima volta l'uomo barbuto si avvicina con veemenza a noi esclamando nuovamente "Ragazzi posso suggerirvi una cena particolare?" alchè risposi prontamente "Ci hai gia suggerito, siamo quelli di prima tranquillo, adesso ci sediamo!". Preso posto al nostro tavolo subito una cameriera ci porta tutto il necessario bicchiere coltello forchetta e tovagliolo, sbito dopo un'altra ragazza passa e chiede la comanda delle bevande e ci lascia il sacro libro del Menù...Deciso su cosa bere, per inciso semplice acqua, apriamo il menù per dargli un occhiata, anche se noi eravamo gia tentati di prendere la solita pizza o tonno e cipolla o salame, ma con nostra sorpresa vediamo nel menù, e cito testuale, "Pizze Particolari", con nomi e condimenti davvero particolari, dopo aver dato una prima occhiata ai vari condimenti, tra i quali neanche uno classico, quelli che più mi sono rimasti impressi sono: prosciutto dicinghiale funghi e grana, panna salmone e prezzemolo, lattuga pomodori pancetta affumicata olio i oliva e doppia mozzarella, zucchine con patate fresche e gratin e che ne so fettine di cavallo e rucola giusto per citarne alcuni, e tante altre che non sto qui ad elencarvi, ma fidatevi davvero condimenti diversi dal solito.
Nel mentre che leggevamo il menù, la cameriera che aveva preso le comande delle bevande arriva e ci lascia le nostre bottigliette di acqua, noi ormai pronti a dare la comada delle pizze la feriamo e diamo le nostre scelte, ma sorpresa! La cameriera in questione subito ci ferma, e indovinate?! Lei prendeva solo le comande delle bevande, assurdo, alla presenza, quindi, della seconda cameriera finalmente possiamo ordinare le nostre pizze, io ho scelto quella che più mi ispirava come sapori, la pizza Caligola, esattamente quella con doppia mozzarella lattuga pomodorini e pancetta affumicata.
 
Una pizza incredibilmente leggera e fresca, la lattuga con la mozzarella un abbinamento sempre vincente e i pomodorini la ciliegina sulla torta, o pizza in questo caso, con qulle bellissime strisce di pancetta affumicata che emanavano un profumo straordinario e davano quel retrogusto alla pizza intenso e piacevole di affumicato senza però mai diventare pesante grazie alla lattuga che rinfresca ogni boccone.
La mia compagna invece ha scelto una pizza differente, non ricordo il suo nome sinceramente, ma ricordo perfettamente il condimento, che ho anche gia citato in precedenza, zucchine a fette sottili con dischi di patate fresche e ricoperto tutto con deizioso gratin, e ho avuto modo di assaporare anche questa pizza, sono un mangione lo so  ma che ci posso fare, e questa rispetto alla mia l'ho trovata meno sensazionale, buona si, ma forse un po più pesantuccia per via delle patate, il gratin però ci stava benissimo.
L'impasto delle pizze era croccante e un po sottile, forse anche un po troppo ai bordi, comunque non dispiaceva soprattutto la mia che con l'olio di oliva prendeva più gusto.
Pizza già il nome di fa venir voglia di prenderne una, amica di innumerevoli cene da soli o in compagnia, perfetta per qualsiasi occasione, ottima anche come stuzzichino se tagliata a dovere cotta in un caldo forno a legna non eguali quanto a bontà, PIZZA mon amour!
Sapete che vi dico? Mi faccio una pizza!
 
BUON APPETITO